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Il "roaming" cade di nuovo nell'UE, un anno dopo la sua scomparsa

Pubblicato il 29/04/2016

Il mese di maggio è stato accompagnato da una riduzione dei costi delle tariffe di roaming mobile, nota come «roaming». L'Unione Europea, che negli ultimi anni ha legiferato per eliminare definitivamente queste tariffe il 15 giugno del prossimo anno, ha fissato nuovi massimali al costo che viene trasferito all'utente per chiamare, inviare SMS o utilizzare una connessione Internet nei paesi dell'Unione.

D'ora in poi, il prezzo massimo all'ingrosso che può essere stabilito alle tariffe di roaming è di 5 centesimi al minuto in chiamate, altri cinque centesimi per mega consumato di internet e due post-SMS inviati. Questi prezzi, che non includono l'IVA, rappresentano una riduzione del 75% rispetto a quelli che erano stati applicati fino ad oggi.

La Commissione europea ha già annunciato in una dichiarazione che queste misure non mirano a far risparmiare denaro ai cittadini, ma a eliminare le barriere del mercato digitale tra i membri dell'Unione europea.

Spagna, Francia e Regno Unito sono stati i primi paesi a fare pressione sull'Unione europea per eliminare il problema dell'utilizzo dei dati mobili una volta usciti dai confini simbolici dei paesi.

Secondo il commissario europeo per l'Economia e la società digitali, Günther Oettinger, queste misure "eviteranno la frammentazione del mercato unico e daranno chiarezza giuridica alle imprese, che troveranno più facile lavorare in altri Stati membri.

Oltre a questi progressi nell'accesso alla telefonia mobile, per la prima volta nella legislazione comunitaria viene stabilito il principio della "neutralità della rete". L'accesso ai contenuti potrà essere bloccato solo in casi eccezionali come attacchi informatici o congestione del traffico.

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