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Pubblicato il 07/01/2025
Il 40% dei professionisti ha utilizzato l'Intelligenza Artificiale (IA) per generare il proprio curriculum vitae nel 2024, il che rappresenta un aumento di tre punti rispetto all'anno precedente.
Questo emerge da uno studio recentemente condotto dall'azienda di soluzioni per le risorse umane Hays, che prevede che, in cinque anni, fino all'80% dei curriculum sarà elaborato con l'IA, quindi non si tratta di "una moda passeggera".
Gli esperti di Hays sostengono che consegnare un CV redatto con l'IA non sia necessariamente negativo. I reclutatori sono abituati a riceverli quotidianamente e ne evidenziano diversi aspetti positivi.
Il rapporto indica che “l'IA offre vantaggi come l'ottimizzazione del contenuto, una migliore struttura, l'eliminazione degli errori ortografici e l'enfasi sulle parole chiave ricercate dai reclutatori”. Inoltre, sottolinea che può riflettere la padronanza del candidato su strumenti tecnologici avanzati. Tuttavia, non tutto è positivo, poiché “l'uso eccessivo di questi strumenti può portare a documenti poco personalizzati o con informazioni inadatte”.
Per elaborare un buon curriculum con questi strumenti, è cruciale fornire informazioni dettagliate su esperienza, formazione ed educazione, nonché evidenziare le parole chiave rilevanti.
Tuttavia, questo rapporto evidenzia l'importanza di tenere presente che i reclutatori riconoscono già facilmente quando i curriculum sono generati con l'IA o no. I segnali più evidenti includono: la mancanza di sinonimi, la ripetizione di termini e uno stile e una struttura eccessivamente raffinati. Per questo, avverte che l'uso di queste tecnologie nella preparazione dei curriculum “è, ora più che mai, sotto i riflettori”.
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