
Pubblicato il 31/01/2025
Il 44% degli spagnoli considera che l’intelligenza artificiale avrà un impatto positivo sulla propria vita, con un aumento del 5% rispetto al 2023, rispetto al 29% che crede che il suo effetto sarà negativo e al 27% che afferma che sarà minimo o inesistente. Questo è quanto emerge dalla seconda edizione dell’"Indagine Funcas sull’Intelligenza Artificiale", le cui conclusioni sono state pubblicate questo giovedì.
Per genere, solo il 38% delle donne si aspetta un impatto positivo da questa tecnologia, una percentuale che sale al 51% tra gli uomini. Allo stesso modo, il 33% delle donne prevede un impatto negativo, rispetto al 24% degli uomini.
Inoltre, il 44% degli intervistati ammette di avere una conoscenza limitata o nulla dell’intelligenza artificiale, il 9% in meno rispetto all’ultima indagine condotta da Funcas su questo argomento. D’altro canto, solo il 6% riconosce di avere una conoscenza avanzata, con un aumento del 3%.
A tal proposito, il 49% delle donne dichiara di sapere poco o nulla su questa tecnologia, rispetto al 39% degli uomini che affermano lo stesso. Lo studio evidenzia che le differenze di genere si accentuano con l’età. Infatti, nei gruppi di età compresi tra i 18 e i 24 anni e sopra i 44 anni, uomini e donne riferiscono livelli di conoscenza simili; tuttavia, nella fascia di età 25-44 anni, gli uomini riferiscono una conoscenza significativamente superiore rispetto alle donne.
Per livello di istruzione, il 59% delle persone con un’istruzione universitaria ha maggiore familiarità con l’intelligenza artificiale, rispetto al 31% di coloro che hanno al massimo un’istruzione secondaria inferiore.
D’altra parte, il 15% degli spagnoli afferma di non aver mai sentito parlare di ChatGPT, il 5% in meno rispetto al 2023; mentre il 40% afferma di conoscerlo ma di non averlo mai utilizzato; il 33% lo ha usato una o più volte; e il 14% lo utilizza frequentemente.
I giovani, gli uomini e le persone con un’istruzione universitaria confessano di usare regolarmente questo strumento, con un dato particolarmente interessante: il 49% degli uomini tra i 18 e i 24 anni lo utilizza frequentemente.
Infine, l’indagine attesta che solo una persona su tre si fiderebbe di una diagnosi di tumore effettuata esclusivamente con intelligenza artificiale, senza supervisione medica; una percentuale simile a quella di coloro che si fiderebbero del fatto che un’auto a guida autonoma con questa tecnologia, viaggiando a 50 km/h, si fermerebbe in tempo per evitare di investirli. Tuttavia, tre intervistati su cinque esprimono fiducia nelle applicazioni educative o di sorveglianza.
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