Pubblicato il 14/11/2022
Uno studio di TikTok indica che la metà dei giovani descrive le sfide virali che vedono online come pericolose. Nonostante ciò, l'8% degli adolescenti spagnoli ha fatto qualche pericolosa sfida virale su Internet, come si evince da un rapporto dell'UNIR.
Dalla scomparsa per 48 ore o dall'inalazione di deodorante al trattenere il respiro per perdere conoscenza. La moda delle sfide virali ha afflitto i social network dei più giovani: "Caza del Pijo", "Blockout challenge", "Chroming", "Fractal Burning"... Internet è invaso da sfide virali, che hanno subito un boom tra i giovani: oltre il 20% ha fatto qualche sfida, secondo lo studio.
Tuttavia, da Qustodio, la piattaforma leader nella sicurezza digitale per le famiglie, avvertono che la moda iniziale di queste sfide ha portato ad altre sfide che possono comportare una serie di rischi per i minori che le eseguono.
Infatti, lo stesso rapporto promosso da TikTok afferma che gli adolescenti stessi conoscono i pericoli che generano: la metà di loro descrive come pericolose le sfide virali che vedono su internet. Nonostante ciò, uno studio dell'Università Internazionale di La Rioja indica che l'8% degli adolescenti spagnoli ha fatto qualche pericolosa sfida virale su Internet.
Gli esperti spiegano che questi tipi di sfide possono causare una serie di problemi per i minori, tra cui:
• Mancanza di autostima: molte volte gli adolescenti cercano l'accettazione eseguendo queste sfide e non superarle può influenzare psicologicamente con problemi di autostima o ansia.
• Danni fisici: molte delle sfide riguardano l'attività fisica che può causare lesioni o danni tra i bambini. Ci sono molte sfide legate al peso o al consumo di prodotti pericolosi che espongono l'integrità fisica dei giovani.
• Dipendenza emotiva: le sfide virali rischiano di diventare un metodo di adattamento sociale tra i giovani. Ci sono migliaia di sfide virali ed è importante che i bambini non adottino come abitudine di eseguirle sempre a causa della pressione sociale.
Come prevenirli?
Gli esperti di Qustodio sottolineano che un continuo abuso di sfide virali spesso va di pari passo con l'uso eccessivo dei social network. L'ultimo studio, Dal cambiamento all'adattamento: "vivere e imparare in un mondo digitale", mostra che i bambini spagnoli trascorrono in media quasi tre ore al giorno sui principali social network.
Pertanto, raccomandano di trovare un equilibrio digitale che non generi un'eccessiva dipendenza dai social network, oltre a promuovere una comunicazione fluida tra genitori e figli per sapere com'è la vita online per i più piccoli.
Eduardo Cruz, CEO di Qustodio, assicura che "la formazione digitale è fondamentale per l'educazione dei bambini. Anche se non sempre lo vediamo, la vita online dei minori influisce sulla loro vita offline. Le sfide virali ne sono un buon esempio: i giovani iniziano a farle in cerca di like, che possono finire per essere un crimine o causare sofferenza in famiglia. È importante gettare le basi di una buona educazione digitale per raggiungere un equilibrio nell'attività dei minori nei social network".
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