Pubblicato il 09/11/2024
Il 58% delle persone con disabilità che già utilizzano l'Intelligenza Artificiale (IA) ritiene che questa tecnologia potrebbe aggravare il divario digitale che subiscono, secondo i dati del rapporto "L'intelligenza artificiale dalla prospettiva delle persone con disabilità", elaborato da Randstad Research e Fondazione Randstad. Lo studio, che la fondazione ha reso noto questo giovedì, sostiene che, sebbene le persone con disabilità riconoscano che l'IA può essere utile, soprattutto in aree come il miglioramento della comunicazione e della formazione, persistono importanti preoccupazioni. Così, il 55% degli intervistati considera che faciliti la prestazione lavorativa, ma il 56% crede che potrebbe sostituire posti di lavoro, in particolare tra le persone con disabilità.
Inoltre, gli intervistati segnalano anche i pregiudizi che potrebbero portare all'esclusione dei candidati nei processi di selezione del personale (52%) o i rischi per la privacy (59%).
Tuttavia, nonostante queste preoccupazioni, i dati rivelano che l'IA ha avuto un impatto positivo sulla produttività lavorativa, con miglioramenti in compiti specifici, nell'efficienza, nella comunicazione o nell'accesso alla formazione, tra gli altri aspetti. Al contrario, solo il 32% vede nuove opportunità lavorative e il 16% ammette di non utilizzarla ancora, il che suggerisce che il suo impatto rimane limitato all'ottimizzazione delle attività senza generare cambiamenti strutturali profondi.
Il rapporto evidenzia inoltre che esiste un consenso sulla necessità di una maggiore formazione e sull'importanza che l'IA sia accessibile a tutti, come segnalato fino al 77% della popolazione con disabilità. In questo senso, la principale barriera all'adozione di questa tecnologia è, secondo i dati analizzati, la mancanza di conoscenze adeguate (36%) e l'assenza di formazione e addestramento (28%).
Nello stesso ordine di idee, gli utenti sottolineano anche l'elevato costo di questa tecnologia (26%), i problemi tecnici che può presentare (22%) o la mancanza di supporto tecnico (21%), tra le altre barriere.
I rappresentanti della Fondazione Randstad hanno indicato di essere consapevoli di questa realtà e che, per questo motivo, l'ente promuove, tra le altre cose, la conoscenza e l'accessibilità delle persone con disabilità alla tecnologia attraverso "Divario Digitale", un programma di alfabetizzazione nelle competenze digitali il cui obiettivo è migliorare l'occupabilità e ridurre il divario digitale. Così, rispondendo alle esigenze emerse dal rapporto, nei prossimi mesi affronteranno l'usabilità dell'IA nel migliorare la qualità della vita e l'accesso all'occupazione di queste persone.
COMMENTI
Nessun commento dei clienti per il momento.