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Errori che commetti ogni giorno online e che aprono la porta al furto dei tuoi dati personali

Pubblicato il 11/03/2025

Collegarsi a reti WiFi gratuite, concedere troppe autorizzazioni alle app o utilizzare password deboli e riutilizzarle su più piattaforme sono alcuni degli errori online più comuni che permettono ai criminali informatici di accedere ai dati personali degli utenti.

Smartphone e computer sono dispositivi elettronici ormai essenziali nella vita quotidiana, utilizzati principalmente per cercare informazioni, accedere ai social media, effettuare operazioni finanziarie e comunicare con amici e familiari, come evidenziato dal rapporto La società digitale 2024 dell'Osservatorio Nazionale sulla Tecnologia e la Società (ONTSI).

L’uso diffuso dei dispositivi digitali per accedere a Internet e la proliferazione dei servizi online comportano la gestione di una grande quantità di dati personali, spesso esposti a rischio a causa di attacchi informatici o cattive abitudini di sicurezza.

Errori comuni online

Collegarsi a reti WiFi pubbliche in bar, aeroporti o centri commerciali può far risparmiare dati mobili, soprattutto per chi non ha un piano illimitato o si trova all’estero. Tuttavia, questa pratica rappresenta "un grande rischio", avvertono gli esperti di Check Point Software.

"Quando ci si collega a una rete WiFi pubblica, i criminali informatici possono intercettare la connessione e accedere ai dati personali senza che l’utente se ne accorga", spiegano. Per questo motivo, si raccomanda di utilizzare una rete privata virtuale (VPN) per criptare la connessione e disattivare il collegamento automatico alle reti WiFi. Inoltre, per le operazioni più delicate, è preferibile usare i dati mobili.

Le app spesso richiedono l’accesso a dati sensibili come fotocamera, microfono o contatti, anche quando non è necessario per il loro funzionamento.

Secondo gli esperti di sicurezza, "ciò può portare a un uso improprio dei dati personali o alla loro vendita a terzi senza che gli utenti ne siano consapevoli". Per questo motivo, si consiglia di controllare le autorizzazioni richieste dall’app prima dell’installazione e di disattivare quelle non essenziali.

Un altro errore comune riguarda le password. Usare una password semplice o ripetere la stessa su più servizi digitali "è ancora una pratica diffusa", affermano gli specialisti, sottolineando i rischi in caso di violazione della sicurezza.

"Per proteggersi è necessario adottare diverse misure: creare password uniche per ogni servizio, utilizzare un gestore di password e attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) per una maggiore sicurezza", raccomandano.

Sottolineano anche la necessità di proteggere il dispositivo stesso con un codice PIN, uno schema di sblocco o il riconoscimento biometrico (impronta digitale o riconoscimento facciale). "Senza adeguate misure di sicurezza, chiunque potrebbe accedere a email, social network, dati bancari e documenti personali", avvertono.

Gli esperti di Check Point richiamano inoltre l’attenzione sui rischi legati all’intelligenza artificiale (IA). Sebbene strumenti come i chatbot, tra cui Gemini o ChatGPT, possano migliorare la produttività, un loro uso improprio può mettere a rischio dati sensibili.

"Alcuni utenti inseriscono informazioni sensibili senza considerare le conseguenze", spiegano. Questi dati potrebbero essere archiviati nel chatbot o utilizzati per l’addestramento dell’IA, riapparendo successivamente nelle risposte a determinate domande.

"Per utilizzare questi strumenti in modo sicuro, è essenziale evitare di condividere informazioni confidenziali nelle chat di IA, controllare le politiche sulla privacy di ogni piattaforma e, negli ambienti aziendali, preferire versioni con livelli di sicurezza più elevati", consigliano.

Inoltre, i criminali informatici sfruttano l’IA per creare attacchi più sofisticati, come email di phishing altamente personalizzate o deepfake – manipolazioni convincenti di immagini, video e audio.

Nel caso degli attacchi di phishing, l’intelligenza artificiale consente ai criminali di imitare con grande precisione messaggi di banche, aziende di spedizioni o persino contatti personali. Queste email contengono spesso un link o un file da scaricare, e cliccare su di essi "può esporre le password, installare malware o consentire il furto d’identità", avvertono gli esperti di Check Point.

Per evitare di cadere nella trappola, consigliano sempre di verificare l’indirizzo del mittente, di non cliccare su link sospetti e, in caso di dubbio, di contattare direttamente l’azienda o la persona che ha inviato il messaggio.

"I consigli per navigare in sicurezza su Internet possono sembrare semplici e ripetitivi, ma ci sono ancora molti utenti che commettono questi errori ogni giorno senza rendersi conto del rischio che corrono", afferma Eusebio Nieva, direttore tecnico di Check Point Software per Spagna e Portogallo, in occasione della Giornata per una Internet più sicura, che si celebra martedì 11 febbraio.

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